lunedì 24 ottobre 2011

L'intervista che non mi hanno mai fatto - Donna Zobeide

Copiate spudoratamente dal blog di Matteo B. Bianchi, una serie di domande tratte dalla Rubrica dedicata alle interviste che non gli sono state mai fatte.
Risponde Donna Zobeide, con uno splendido abito in taffetà.

Dove ti trovi ora e cosa puoi vedere?
Al lavoro e posso vedere l'incolto giardino davanti a me, con il mio fallito tentativo di uccidere le piante senza dar loro da bere da 3 mesi (fallito perchè le bastarde sono ancora vive, maledette, siete nei vasi, dove diavolo la trovate l'acqua!!!).

Cosa stai leggendo al momento?
Il buio oltre la siepe, di Lee Harper.

Scegli uno dei tuoi autori preferiti e spiega perché lo/la ami.
Ah, ma gli amori cambiano, passano, si piegano al volere del tempo, ma se devo scegliere direi Conrad e non ci sono parole per spiegare perchè lo amo, l'amore è irrazionale.

Quale personaggio letterario ti assomiglia di più?
Temo Jane Eyre prima di diventare una donna forte.

Qual è il tuo eroe, al di fuori del mondo letterario?
Ma che significa fuori dal mondo letterario? significa nella realtà o al cinema/teatro/musica? Perchè nella realtà non ho eroi, un eroe per essere tale è decisamente monocorde, ci sono persone che preferisco, con cui mi trovo in gran parte d'accordo, ma non sono decisamente eroi; se invece ci rifacciamo ad un altro mezzo di narrazione, allora direi Data, personaggio di Star Trek.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?
Rock anni ’70, in generale musica di gruppi di cui non potrò vedere più i concerti perché o sciolti o morto.

Qual è, messo alle strette, il tuo album preferito di tutti i tempi?
Eh sì, devo dirlo: Innuendo dei Queen, il primo album in cui ho sentito la voce di Freddy e l’ho amata.

Qual è il primo disco che hai comprato? E dove l'hai preso?
Innuendo dei Queen, comprato al supermercato, nel reparto CD.

Quale musicista avresti sempre voluto essere?
Un pianista, Karajan se possibile.

Cosa canti sotto la doccia?
Quello che ho appena sentito alla radio, mangiandomi le parole e mugugnando.

Qual è il tuo disco preferito da sabato sera?
Da sabato sera? Direi qualcosa dei Clash che mi dia la carica.

E quello della domenica mattina?
Domenica mattina radio, musica dolce di sottofondo.

Qual è la tua parola preferita?
Temo di dover essere banale e dire “buongiorno”, mi piace, ha un suono dolce e quando la dici mezza addormentata nel letto acquista alti valori di tenerezza.

Qual è la parola che ti piace di meno?
Beh, quella è semplice: femminista.

Cosa ti stimola creativamente, spiritualmente o emotivamente?
Pensare ad un nuovo progetto, che mi impegnerà con tutte le forze nelle settimane successive.

Cosa ti smorza creativamente, spiritualmente o emotivamente?
Le resistenze ai miei progetti.

Qual è la tua parolaccia preferita?
Cazzo! Ma le due espressioni che uso di più sono Vaca Putanga e Futtana la rana.

Qual è il suono o il rumore che ami di più?
Il suono è quello del pianoforte, il rumore è lo sciabordio delle onde (anche la parola sciabordio è bella, poco usata però, soprattutto in pianura padana).

Qual è il suono o il rumore che più detesti?
Una voce stonata o nasale mi infastidiscono, mentre come rumore direi decisamente il mio ex vicino di casa che faceva karaoke alle 2 del mattino senza saper cantare. Anche un cane che piange perché abbandonato è un rumore che detesto, ma è dovuto all’empatia con l’animale.

Quale professione diversa dalla tua ti sarebbe piaciuto svolgere?
L’astronauta. E non sto scherzando. Per l’archeologia ho avuto un amore tenero per anni, poi però abbandonato quando scoprii che non si era come Indiana Jones.

Quale professione non avresti mai voluto svolgere?
L’insegnante, mi batto ancora strenuamente.

Se il paradiso esiste, cosa vorresti che ti dicesse Dio al tuo arrivo alle porte del cielo?
“Non è posto per te”.

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