mercoledì 6 aprile 2011

Di come andare in biblioteca con le scarpe nuove per vie traverse

Zobeide: e poi mi piace questo decalogo, nel senso che mi piace l'impaginazione http://www.repubblica.it/static/popup/2011/decalogo/1.html
Papero: il decalogo..... è un decalogo
Zobeide: ma secondo te perchè non si esce dalla logica del decalogo... se dio avesse dato 13 norme avremmo tutti un tredicialogo?
Papero: vabbè il decalogo è di moda, ci sta anche. Il punto è cosa ci metti dentro
qllo che mi hai mandato, x esempio: il punto 4 che significa?
il 7?
l'8?
il 10 è il male della sinistra italiana ultimamente
Zobeide: guarda, non so cosa significano
Zobeide: a me il 10 non piace, concordo con il 9
Papero: nn ne penso nulla
tu?
Zobeide: che la situazione è uguale a molte biblioteche e che le nazionali (perchè la Braidense è una nazionale) sono troppo dipendenti dal ministero
Zobeide: paradossalmente penso che la cosa migliore sarebbero che la biblioteca si gestisca da sola i soldi, magari il ministero impegna i soldi, ma poi la gestione reale dovrebbe essere del direttore
e comunque io l'avevo riconosciuta!!! tutti dicevano che era la Sorbona, ma io dissi: "no è quella di Milano"
Papero: onestamente nn conosco affatto la situazione biblioteche. Che la cosa pubblica debba essere gestita in modo manageriale e piramidale, lo penso da un po'
Papero: poi, una domanda: la biblioteca braidense (di cui ignoravo l'esistenza) si limita a custodire libri o produce cultura? è luogo di conservazione o di azione?
Zobeide: entrambe le cose
nel senso che è patrocinatrice di convegni e di produzione critica
inoltre mette a disposizione le sue opere conservate e si è sviluppata dalla mera conservazione a promotrice della cultura stessa
Papero: cosa promuove?
Zobeide: convegni di studi, giornate, tavole rotonde
solitamente sui propri fondi
il ruolo di una biblioteca del genere tra l'altro è notevolmente diverso da quello di una biblioteca pubblica
Zobeide: una nazionale (come la Braidense) ha un ruolo di conservazione molto maggiore di una biblioteca come può essere la queriniana... è lei il centro di un sistema di approfondimento che non può ricadare sulla singola biblioteca pubblica
esempio stupidissimo: la Braidense compra TUTTI i libri in TUTTE le lingue del mondo che parlando di Manzoni
perchè avendo il fondo di Manzoni è lei che diventa custode della cultura che si genera intorno alla figura del letterato
Zobeide: ma posso farti un altro esempio: una biblioteca pubblica non può approfondire più di tanto la matematica sia per questioni di budget sia per il target, le universitarie spesso non permettono l'accesso a cui non è iscritto all'università, in quel caso una biblioteca come la Braidense diventa l'unico posto dove un cultore della matematica può studiare libri che magari non si trovano più in commercio o che sono troppo onerosi
nella sua conservazione fa azione di cultura
scusa il pistolotto, non importa
Papero: no, è interessante
che il ruolo di una biblioteca del genere sia fondamentale nn è in discussione, ed è interessante sapere cosa faccia nel partivolare
Papero: mi chiedevo solo a che le servivano 120 dipendenti (!) per 300 visitatori al giorno, e se la strada della razionalizzazione (69 su 450, ma di 150 abbiam capito che vanno x il wireless gratuito) possa trovare uno slancio maggiore, in modo da utilizzare in modo oculato i fondi a disposzione
Zobeide: 120 dipendenti non stanno tutti addosso ai visitatori
Papero: catalogano
Zobeide: no, hai voglia di un altro pistolotto, ma più breve?
Zobeide: allora, alla Braidense catalogano in proprio, quindi hanno i loro catalogatori che fanno solo quello per le 8 ore di lavoro (un bravo catalogatore fa 3 libri all'ora, non di più), solitamente non fanno front office, non stanno al pubblico (che personalmente ritengo essere un errore, lo scollamento tra il catalogatore e chi fa ricerca sul catalogo genera mostri :D)
poi ci sono quelli che stanno al pubblico, i controllori di sala, gli addetti ai fondi storici (che si dividono tra curatori e catalogatori anch'essi), chi fa reference (la ricerca), chi pulisce le sale, il direttore
Zobeide: ah, se la biblioteca è a scaffale chiuso bisogna contare anche sui messi che vanno a prendere i libri e non è detto che siano le stesse persone che stanno al pubblico
Papero: non entro nel merito perchè rischierei giudizi sommari nn conoscendo affatto la materia. Possiamo però affermare che il passaggio da 120 e 69 dipendenti nn ha causato drammi, se nn che il catalogatore si sacrifica un paio di giorni. Da 120 a 69 è una riduzione drastica: possiamo dedurre che 120 erano troppo?
Papero: altro aspetto che vorrei approfondire con te, che ne sai. Ma dov'è il problema dello sponsor?
storicamente, opere di qsto genere si sono sempre avvalse dell'aiuto di un mecenate
Zobeide: rispondo alla cosa del catalogatore: secondo me un catalogatore deve stare al pubblico almeno una volta la settimana in modo da comprendere la cosa più importante: che la ricerca non la fa lui, ma l'utenza finale
ovviamente se hai il catalogatore al pubblico ritardi la catalogazione (succede anche a me), ma personalmente ritengo che NON sia un dramma :D
Zobeide: riguardo allo sponsor: a me non pare una cosa così brutta, anzi! nel periodo in cui la biblioteca comunale del Felice Paesello ha goduto dello sponsor sono state avviate una serie di iniziative interessanti... il problema è che lo sponsor un giorno può ritirarti la sponsorizzazione e magari lasciarti in braghe di tela, infatti ritengo che quando si richiede uno sponsor debba essere per un progetto che esuli dalla gestione specifica della biblioteca, ma che piuttosto tocchi altri settori, nel caso specifico la ristrutturazione
Papero: una sponsorizzazione nn è che si leva dall'oggi al domani, hai il tempo di riorganizzarti laddove venga manifestata l'intenzione di nn rinnovare il contratto. Siamo nell'ambito della gestione però, mi sembrava che l'articolo fosse concettualmente contrario. Come del resto emergono forti contrarietà alla sponsorizzazione tod's x il restauro del colosseo
Zobeide: io non sono contraria alla sponsorizzazione di tod's per il restauro del colosseo, ammetto di non aver letto le recenti polemiche e quindi non entro nel merito, ma concettualmente NON sono contraria
Zobeide: e adesso ti sembrerò ancora più retorica: per me la sponsorizzazione alla cultura da parte di un privato è un atto di profonda civiltà, il privato ringrazia la società civile in cui ha prosperato e può prosperare sobbarcandosi i costi di progetti che, per motivi vari, lo stato/l'ente pubblico non può sobbarcarsi
per questo non sono stata contraria all'uso della sala della biblioteca per la pubblicità delle calze, il privato ha pagato una parte della ristrutturazione... in caso contrario una parte della biblioteca si sarebbe dovuta chiudere
poi, da quel che ho capito della sponsorizzazione di Tod's, il problema è il contratto che ha con il comune e che è diverso dal regolamento ufficiale
Papero: il punto è che quando una cosa nn ti piace, la polemica la fai su un particolare x avvalorare un concetto generale
Zobeide: a chi non piace questa cosa?
Papero: a chi evidentemente crede nn sia corretto una sponsorizzazione
lo hai letto il decalogo di italia nostra che mi hai mandato?
Zobeide: sì, alla fine sì
Papero: si esclude l'iniziativa del privato
Zobeide: vero
Papero: direi che anche l'articolo sulla biblioteca di repubblica nn era concettualmente favorevole a un'iniziativa del genere
Zobeide: l'unico appunto, a parer mio, che si può fare ad una sponsorizzazione, è che NON deve sostituire il ruolo del pubblico... nel senso che non si deve lasciare tutto in mano agli sponsor perchè altrimenti va a finire che per le cose importanti e con tanto ritorno pubblicitario gli sponsor accorrono, per le cose meno visibili, più di nicchia, mancano i fondi
ecco, diciamo che questo è l'unico appunto che potrei fare
Zobeide: poi certe reticenze mi fanno ridere... il direttore che dice "non scriva sugli accordi"... ma che? io gli direi "scriva che mi sono rifatto il tetto grazie a quella pubblicità, altrimenti la biblioteca sarebbe chiusa!"
Papero: ma nn è meglio dire: grazie alla società Pincopalla che attraverso una sponsorizzazione ci ha dato il denaro x ql progetto, e grazie a me che ho trovato uno sponsor decente?
Zobeide: esatto!!!
Papero: nn è meglio dire: la cultura è di tutti, ma nn pesiamo sulla collettività x il tetto della biblioteca laddove vi sia una normale strada alternativa?
invece vien detto: cosa ci tocca fare! lo stato, solo lo stato dovrebbe pagare! qsta situazione di barbarie ci impone la profanazione della nostra cultura!
Zobeide: guarda, io sono d'accordissimo!!!
anche perchè magari i soldi risparmiati dal rifacimento del tetto possono essere usati per mantenere gli abbonamenti o acquistare libri
per questo dico che lo sponsor è il benvenuto

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