lunedì 7 marzo 2011

Di ricerca, di ricercatori e di opinioni su fatti altrui

Papero:  ho letto un articolo sulla ricerca che hai pubblicato su fb
Donna Zobeide: l'ho postato perchè ho due amici che fanno ricerca
anzi, l'ho preso dalla pagina di uno dei due
che ne pensi?
Papero: mi hanno colpito alcuni aspetti, probabilmente marginali (probabilmente)
Donna Zobeide: quali?
Papero: mi stupisce la sintassi contorta che un uomo di scienza, e quindi di spiegazione del proprio lavoro utilizza
Donna Zobeide: secondo me è scritto male
Papero: mi stupisce che faccia il ricercatore in Inghilterra e si lamenti del sistema che frequenta: la vulgata vuole il martirio del ricercatore italiano a confronto con lo stato paradisiaco appena varcati i patrii confini
Donna Zobeide: probabilmente ci dimostra che alla fine "tutto il mondo è paese"
Papero: ma soprattutto, ed è il punto centrale: nn dice mai che il sistema penalizza la Ricerca, ovvero i risultati. L'interesse è lo stipendio del ricercatore, c'è una insopportabile auto-referenzialità. Non leggo: qsta ricerca non si è potuta fare, leggo "io a 40 anni sn senza lavoro"
Donna Zobeide: in realtà lo dice, quando parla di un azzeramento ogni 10 anni di ricercatori
Papero: La mia critica nn è al mondo dei ricercatori tutto lì rappresentato, sia chiaro. Discuto l'articolo di una singola persona
vuoi dirmi che l'articolo è una lamentazione sulle ricerche nn fatte?
Donna Zobeide: questo articolo è la risposta ad un post che aveva fatto sul suo blog e che diceva, in soldoni "abbandono la ricerca pura e mi trovo un lavoro in una ditta privata (dove comunque si fa ricerca)"
Papero: qsto mi è chiaro
Donna Zobeide: no, l'articolo è una lamentazione su come vengono trattati i ricercatori, l'unico accenno alla ricerca pura è quel pezzo in cui dice "ogni 10 anni vengono azzerati tutti i ricercatori"
Papero: manca una proposta alternativa, nel testo
chiude appunto esplicitando di nn avere proposte da fare
il particolare che citi secondo me nn si rivolge alla ricerca, ma inserito in un simile contesto vale a dire: ogni 10 anno ci sn ricercatori senza lavoro. Sarò prevenuto (so che lo pensi, e nn so se hai torto): ma all'autore per primo nn interessa la ricerca, ma lo stipendio. Legittimo!?
Donna Zobeide: beh, con lo stipendio ci campi
Papero: senz'altro
quindi la ricerca è un modo come un altro x campare
deduzione logica, nn sarebbe il mio pensiero
Donna Zobeide: ci sono altre pulsioni che spingono alla ricerca
un mio amico è ricercatore di fisica nucleare
non c'è solo la questione economica che lo spinge, ma anche il desiderio di capire come funziona il mondo e di trovare applicazioni (perchè non è fisica teorica la sua) a determinati studi
se fosse solo la questione economica basterebbe, dopo la laurea in fisica, diventare un professore
che l'articolo sia scritto male concordo
e che alla fine sia solo una lunga lamentela del fatto che tra poco anche lui sarà per strada è ovvio
diciamo che però si sapeva che la ricerca, in qualsiasi campo, ma in quello scientifico in particolar modo, è una lotta dura
Papero: confermo la premessa: discuto un articolo che ho letto. Mi sembrava un cahier de doleances controproducente. Provo con un esempio: se il mio sogno fosse aprire una pizzeria, e aperta nonostante io faccia la pizza + buona del mondo il McDonald all'angolo mi ruba i clienti e io sn pieno di debiti, chiudo. Mi mantiene la collettività? NO. Perchè? perchè nn c'è nessuna pubblica e comune utilità nella mia pizzeria. Qual è la differenza? La utilità della ricerca. Della ricerca, non del ricercatore. L'articolo a mio parere è sul mutuo del ricercatore, nn su qllo che nn ha potuto fare
Donna Zobeide: infatti l'articolo rispondeva ad un suo sfogo personale, il pezzo sul blog diceva "addio ricerca, io ho una vita"
Papero: Il titolo è: cos'è la ricerca, davvero
innegabile l'intenzione, nn credi?
cambio suvvia, noto il tuo fastidio
Donna Zobeide: no, non c'è fastidio
o meglio, non è nelle tue parole, ma nell'articolo
anche a me aveva lasciato perplessa perchè alla fine era un "non ho più soldi nemmeno per pagarmi una sigaretta e soprattutto sono solo come un cane" (si lamenta anche della solitudine)
certo, aiuta chi pensa che fare il ricercatore (lui però è un ricercatore scientifico) significa scaldare la sedia
Papero: mi stupisce che venda come sacrificio il fatto di portare sempre con sè la sua passione, giorno e notte (dice, più o meno: al lavoro ci pensi 24 ore su 24). Ricordi l'articolo di busi che t'ho fatto leggere ieri? quanto si pagano le passioni, tutte? E ho fatto un esempio alto, legato alle passioni. Perchè se dovessi mettermi a raccontare quanti sono che si portano il lavoro con sè sempre, con le difficoltà a far quadrare i conti dell'azienda, del negozio, dell'ufficio....
Donna Zobeide: ecco, su quel punto mi ha fatto girare le palle
perchè per lui o c'è il ricercatore o l'operaio, senza pensare che ci sono mille sfumature
mamma, che è una stipendiata, si porta il lavoro a casa (come tua sorella), tu ti porti il lavoro a casa, il mio ex si portava il lavoro a casa
per lui solo IL RICERCATORE pensa al lavoro 24/24 h
mi pare una ipocrisia bella e buona
o un modo per dire "guardatemi, io sono un figo, ma sono senza soldi"
Papero: uso un linguaggio caro a vendola: è la continua "narrazione" della teresa di calcutta che vuo far del bene e viene calpestata. Manca un approccio realistico alle cose, ma soprattutto al nocciolo della questione: la ricerca e nn il ricercatore. Non che si possa scindere una figura dall'altra, ma spostare l'obiettivo ti fa sbagliare il colpo
Donna Zobeide: il pezzo sulla teresa non l'ho capito (soprattutto il riferimento a Vendola), ma concordo sulla seconda questione
lui si approccia al solo suo punto di vista, non alla questione generale
probabilmente (qui mi scatta il vizio italiano) non è riuscito a ottenere una proroga dei fondi o un nuovo posto di ricercatore e quindi si lamenta
Papero: vendola insiste spesso sul termine narrazione, lo citavo x qllo. Volevo riferirmi al fatto che ancora una volta il mondo viene definito in molto-buoni contro molto-cattivi. E il narratore pone sempre se stesso fra le vittime (nell'argomento ricerca, ma vado citando: donne, gay, operai, immigrati etc etc). Il bianco e il nero
Donna Zobeide: concordo pienamente

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