giovedì 24 febbraio 2011

Di polpette, di digiuni e di vendette

Papero: mangiato?
Donna Zobeide: sì 
Papero: fammi sognare: cosa? continua il mio digiuno
Donna Zobeide: polpette e spinaci
Papero:POLPETTEEEEEE
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
buone!
Donna Zobeide: noi le cuciamo al forno
Papero:spiega tutta la ricetta, non omettere particolari
Donna Zobeide: beh, fai le normali polpette, come ti piace di più
Papero: voglio i particolari: cosa ci metti?
Donna Zobeide: dipende da che carne c'è in casa... a volte vitello, a volte maiale, papà macina sempre un po' di prosciutto
i miei le polpette davvero le fanno con gli avanzi 
Papero: quindi partendo da carne cotta?
Donna Zobeide: a volte sì, a volte invece prende il vitello macinato, parte da carne fresca
Papero: poi
prosciutto
uova?
pane grattugiato?
grana?
Donna Zobeide: uova (1), pane grattugiato e grana q.b. per farle diventare meno umide
il prosciutto a volte è cotto a volte è crudo, dipende 
Papero: poi le passi nell'uovo e nel pane?
fai la panatura?
Donna Zobeide: no!
L’ uovo e il pane sono già dentro nelle polpette
poi le prendi, prendi una teglia e la ungi leggermente (sottolineato) con l'olio
metti le polpette nella teglia e le infili nel forno caldo, le fai cuocere per 15 minuti, poi le giri e le fai cuocere per altri 15 minuti e poi le mangi
se usi la carta forno non hai nemmeno bisogno di usare l'olio
Papero: io le friggo di solito, cosi sono più leggere
Donna Zobeide:
Papero: le tue intendo
Donna Zobeide: l'avevo inteso
Papero: io prendo macinato di manzo, aggiungo spezie varie (cannella, noce moscata pepe) sale formaggio pane grattugiato prezzemolo e, a seconda del frigo, mortadella salame prosciutto. Impasto, faccio delle  palline, le ripasso nel pane grattugiato e friggo in olio e burro
Donna Zobeide: fondamentalmente puoi farle come le fai tu e poi invece di friggerle le ripassi nel forno 
Papero: hai ragione. La mia morale la religione e le leggi non mi vietano il fritto però
fritto-pride
Donna Zobeide: nemmeno la mia, ma mia mamma sì 
Papero: tua mamma della tua morale della religione delle leggi-usi-e-costumi se ne fa un baffo!
Donna Zobeide: abbastanza 
è una dittatrice 
Papero: stasera pesce bollito
Donna Zobeide: azz
Papero: tu cosa?
Donna Zobeide: non ne ho idea 
Papero: riesco a parlare solo di cibo
non ho fatto nemmeno una mezza allusione sessuale
non sono più io
Donna Zobeide: sei a digiuno
Papero: affamato e grasso
grassissimo
devo perdere ‘sti 2 chili
pesano sulle chiappe e sul senso di colpa
Donna Zobeide: io è una vita che non mi peso
Papero: però indossi i calzoni tutte le mattine
più bilancia di quello
Donna Zobeide: gonna
Papero: io la gonna solo la sera
Papero: ritieni che l'uso che i supporter di Wikileaks fanno della maschera di V per vendetta sia opportuno?
Donna Zobeide: no, perchè la maschera di V è mia
Papero: lo chiedo a te, so che ami molto quel film
ok, ma ci sta il parallelo con Assange?
Donna Zobeide: no, non credo proprio
V abbatte un regime con una distopia chiarissima
Assange semplicemente pubblica (dopo averli editati) i dispacci delle democrazie
Papero: non vorrei fraintendere: perchè parli di distopia?
Donna Zobeide: perché V è fondamentalmente una storia distopica... come 1984, solo che mentre in 1984 non c'è possibilità di abbattere un regime, qui c'è
ritengo che molti abbiano frainteso il personaggio di V, è figlio di quella stessa distopia e usa gli stessi mezzi per abbatterla
però V usa una maschera di Guy Fawkes, che in Inghilterra si usa normalmente ogni anno... non vorrei che i tizi di Assange stiano usando la maschera di Fawkes e non quella di V
Papero: ma la possibilità di abbattere il regime non rende l'opera, dal di dentro, non distopica?
Donna Zobeide: no
Papero: ammetto di averlo visto con superficialità e un po' di fastidio
mea culpa
Donna Zobeide: tranquillo
Donna Zobeide: in fantascienza una distopia è la creazione di una realtà alternativa che prevede un regime fortemente autoritario, capillarmente presente nella vita quotidiana
V è una distopia, nel film non si coglie, ma il fumetto è esemplare...
non importa se poi il regime cade, è la creazione dello stesso che crea la distopia 
Papero: non vorrei avventurarmi in disquisizioni terminologiche, mi manca il background: avevo inteso V come una sorta di realizzazione utopica, e quindi in questo senso non-distopica.
Donna Zobeide: no, è una distopia perché parte dal principio che la realtà che racconta è una utopia negativa (distopia è il termine americano, in Italia una volta si chiamava Utopia Negativa)
Papero: ma il regime di V è positivo però
è il regime dei giusti
Donna Zobeide: no, assolutamente no
è un regime fortemente caratterizzato da una impronta fascista, illiberale, piegato alla religione (ecco, nel film manca tutta questa parte, nel fumetto è presente e importante), onnipresente, ossessivo e ossessionato
chiuso su se stesso e autoreferenziale
utilizza il timore della guerra per assoggettare un popolo
Papero: piano: qsta descrizione rappresenta il regime che V vuole abbattere
giusto?
Donna Zobeide: questa è la descrizione del regime che Moore e Webber hanno creato e su cui hanno fatto muovere i personaggi del fumetto
è quasi in tutto identico a 1984
Papero: ok, ma combattuto quel regime V lo sostituirà con un sistema giusto, o meglio sarebbe dire "dei giusti"
Donna Zobeide: beh, il fumetto non è esattamente molto "positivo" in questo senso
Donna Zobeide: perchè V muore (come nel film), Evy lo sostituisce e dice anche "c'è molto lavoro da fare", ma c'è una guerra civile in corso e non si sa cosa accadrà, infatti l'ultima tavola è dedicata a Finch che se ne va in Hyde Park e, dopo aver visto degli stupratori, se ne va scuotendo la testa, mentre questi continuano a fare quello che vogliono
il film è molto più positivo... si intravedono un paio di scene e si capisce che poi tutto andrà per il meglio, il fumetto è più "realista" in questo senso
Papero: è proprio questo il punto che pensavo di aver colto: V muore e non viene macchiato dalla degenerazione della rivoluzione. C'è una sorta di perfezione compiuta. Sbaglio?
Donna Zobeide: secondo me V muore perché non può essere lui a fare la rivoluzione... nel film e nel fumetto lui delega la decisione di lanciare quel treno pieno di esplosivo a Evy, è lei che deve decidere perché V è il regime
Papero: lo devo rivedere, questa sfumatura non l'ho proprio colta
Donna Zobeide: si capisce nella scena del domino, quando lui prepara i pezzi, poi ne abbatte uno e a cascata cadono tutti, ma uno rimane in piedi e blocca il "movimento"... è lì che lui capisce che non può essere lui la rivoluzione
Papero: lettura alternativa: lui la rivoluzione non la può fare perché un solo elemento che intacchi il piano rovina la sua perfezione. Il personaggio è compiuto se tutti i pezzi del domino cadono, ma questo è irrealizzabile. Meglio la morte come eternità che la vita come decadimento
è un azzardo il mio
parto da La fattoria degli animali
Donna Zobeide: altra distopia 
Papero: (la Repubblica di Platone mi sembrava troppo)
Donna Zobeide: utopia classica 
Papero: V è l'idea, Evy chi la realizza.
V è perfetto anche se la realizzazione di Evy è sbagliata
quindi la morte gli concede irresponsabilità
Donna Zobeide: su questo concordo, la morte gli concede irresponsabilità, soprattutto considerando che viene fatta a suo nome la rivoluzione
Papero: voglio dire: di fronte allo stalinismo, l'idea comunista ha prolificato comunque. "Compagni che sbagliano" si diceva  a Botteghe Oscure
Donna Zobeide: V sostiene che le idee sono a prova di proiettile
Papero: (come voliamo alte, cara!)
eccoci!
Papero: a prova di proiettile perché non provate, non testate. Lì c'è la morte come salvezza dell'Idea
Non tutti i pezzi del domino cadranno
Donna Zobeide: aspetta, non credi che una idea superi anche la mortalità di chi le propone?
Papero: si, ma non la fallacia dell'esperienza
l'esempio che abbiamo fatto è quello del comunismo quello più comodo. Non si può più valutare la bontà dell'Idea separata dalla sua realizzazione
Donna Zobeide: quindi l'idea di "tutti gli uomini sono uguali" non può essere valutata perché non è realizzata?
Papero: perché cmq di politica stiamo parlando, non di metafisica
Donna Zobeide:: io pensavo stessimo parlando di filosofia 
V pecca del medium e del fatto che NON è la realtà
Papero: all'interno della filosofia, di politica e non di metafisica
Donna Zobeide: infatti, tornando al discorso da cui siamo partiti, a me fanno ridere i sostenitori di Assange che usano la maschera di V per sostenerlo
come ha fatto ridere che Grillo abbia chiamato il suo spettacolo V-Day, usando il poster del film
Papero: entrambe le occasioni hanno più a che a fare con la comunicazione, suppongo
metterci un enorme fallo sarebbe stato sconveniente, ma utile
Papero: "V pecca del medium e del fatto che NON è la realtà": riflettevo sul fatto che l'Idea non si può permettere la realtà. La realizzazione ne infangherà il merito. L'idea non vuole essere realtà
non se lo può permettere
Donna Zobeide: è come la caverna di Platone
Papero: non abbiamo più inventato nulla
che tristezza
Donna Zobeide: oh no, abbiamo inventato l'isteria collettiva 
Papero: la conseguenza è la teoria del caos di Sofri
isteria, termine sublime. Siamo tutti donne (senza ironie)
Donna Zobeide: sai che ammetto l'ignoranza e non so cosa sia la teoria del caos di sofri? conosco quella della farfalla in brasile, ma non quella di sofri
Papero: in parole spicciolissime: nessuna teoria ha la possibilità di realizzarsi, nessuna fra quelle formulate. Nessuna può dare soluzioni a lungo termine, nessuna si affermerà. Nei fatti, nulla è governabile
Papero: MORIREMO TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Donna Zobeide: e che dio sia con noi

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