mercoledì 9 marzo 2011

Di tacchi a spillo e di peli (e a ciascuno il suo): parte I

Donna Zobeide:  hai letto il post di Insy?
Papero:  no
link
Donna Zobeide: ecco
mi piace molto l'ultimo pezzo sulla versatilità
Papero:  che ne pensi di quell'articolo?
Donna Zobeide:  mi piace il pezzo sulla versatilità
Papero:  in parte, sì
Donna Zobeide:  le femministe (quelle dure e pure) criticano le "neo-femministe"perché non sono abbastanza incazzate, puzzolenti, pelose, trasandate
(passami i termini per favore!)
in Italia succede che o sei in un modo, ossia vai in piazza urlando, o sei in un altro, ossia vai a farti l'aperitivo... o almeno questo è il messaggio che passa
in realtà una persona potrebbe sia andare in piazza, che a bere un aperitivo
Papero:  da dove passa il messaggio?
chi veicola questo messaggio dal quale è impossibile evadere?
intendo: dov'è questa forza imbattibile? Sono le stesse premesse dell'articolo, e io non riesco a capirle
Donna Zobeide: il messaggio viene veicolato dalle stesse donne (parlo del mio ambiente)... te l'ho detto, alcune donne si incazzano se parli di diritti in abiti piacevoli, truccata, pulita e depilata
Papero:  però quel "messaggio" non ti limita in alcun modo. è solo un'opinione diversa dalla tua
Donna Zobeide:  mi limita, se si comincia a pensare che l'unica donna politicamente corretta è la Bindi
Papero:  non credo che la Santanchè veicoli messaggi di rivoluzione pelosa delle donne. Cito lei, ma ce n'è un migliaio. Ammetto sia l'idea della piazza anti-mignotte di metà febbraio
Papero:  Ritorno all'articolo: ma davvero i giornali veicolano messaggi sessisti contro le donne? Mi sembra un triplo salto carpiato affermare che la cronaca vuole le donne vittime come sistema sociale, dal quale discendere la conseguenza che l'8 marzo sia un lavacro di coscienza a colpi di mimose e spogliarellisti....
Papero:  se sei uscita solo l'8 marzo, ma prima hai lavato stirato cucinato la cena x il marito rozzo e sporco, e a casa entro la mezzanotte sennò ti mena, se vivi nello strapotere del marito padrone, dare la colpa alla società alla politica ai giornali alla tv può anche essere comodo. Ma urge esame di coscienza e assunzione di responsabilità
Davvero è questa la situazione delle donne in Italia oggi?
non è una domanda retorica
Donna Zobeide: sappiamo che la situazione delle donne in Italia non è buona... a livello di violenza è in linea con gli altri paesi europei, anche se qui i reati spesso sono commessi da mariti/compagni/fidanzati e dal padre
Donna Zobeide:  sappiamo anche che in Italia la situazione lavorativa della donna non è buona, si discrimina leggermente il fatto che una potrebbe avere un figlio (e lo so per certo, visto che tengo gli elenchi delle impiegate in cerca di lavoro ed una delle cose che mi chiedono è "o molto giovane o su di età che non voglio avere problemi con i figli")
quello che non mi piace è la radicalizzazione della "lotta" (passami il termine), mi pare che portare un paio di tacchi a spillo non significhi essere meno impegnata di chi porta gli anfibi
Papero:  a me pare scontata questa cosa, non me la pongo come problema
sui punti precedenti, non vorrei banalizzare i dati sulla violenza perché non conosco appieno la questione quindi tralascio parole al vento
sui figli potrei essere politicamente poco corretto
Donna Zobeide:  in che senso poco corretto?
Papero:  non faccio giri di parole. Se io (la mia "azienda", il mio ufficio: non so come meglio definirlo) dovessi assumere un/una dipendente, terrei in seria considerazione l'ipotesi di una sua maternità. Non potrei permettermi di pagarle il congedo e contemporaneamente pagare una sostituta
preferisco anteporre un'esperienza ipotetica mia a una teoria
Donna Zobeide: se non ricordo male il congedo lo paga l'istituto previdenziale a cui è iscritta (nel mio caso l'INPS)
Papero: lo anticipa il datore di lavoro e non entro nel merito del flusso di liquidità. Vuoi negare il danno che avrei ad avere una persona di fiducia a casa e nel periodo di inserimento della sostituta, nonché nelle assenze successive la maternità etc. etc.?
I problemi vanno affrontati x quello che sono
Potrei nascondermi dietro l'ipocrisia, ma fra 2 persone egualmente valide, con la sola differenza
dell'ipotesi maternità, quale dovrei scegliere?
Donna Zobeide:  quindi la soluzione è tenere a casa le donne fertili
Papero:  banalizzi
Papero: ciò che non riesco mai a capire è perché dovrei ragionare su una questione spostando l'attenzione solo sulla parte che suppongo debole
perché ciò che mi sembra eticamente scorretto lo debba spostare fra le cose da non dire, da non pensare
Papero: e se la soluzione fosse un vantaggio economico anche per il datore di lavoro (sotto una certa soglia di dipendenti) qualora una dipendente si assentasse x maternità?
non è una proposta compiuta la mia, vuole solo spostare il punto di vista univoco
Donna Zobeide: perché no?
non è una cattiva idea la tua, potrebbe incentivare i datori di lavoro ad assumere anche donne in età fertile
tu faresti firmare in bianco ad un tuo dipendente le dimissioni?
(sposto la discussione sul lavoro perché c'è una cosa che non ho capito e quindi chiedo)
Papero:  capisco chi lo fa, non credo lo farei. Esistono modi alternativi più corretti per entrambe le parti
Donna Zobeide:  io pensavo fosse una leggenda metropolitana
Papero:  non è più così diffuso da quando esiste la flessibilità del lavoro. O se preferisci, chiamiamola precarietà
Donna Zobeide:  quando fai così mi dai della vetero-comunista
Papero:  io prima ho lavorato i primi 18 mesi con contratti prorogati ogni 6 mesi. Valutata la positività del mio lavoro, sono stato assunto e promosso dopo 3 mesi dall'assunzione
è chiaro che i primi 18 mesi erano la soluzione alle dimissioni firmate in bianco
Donna Zobeide: ma era uno strumento utile?
Papero:  stiamo parlando però di un'azienda con 100 dipendenti, un ufficio o un negozio con un solo dipendente ha problemi diversi
credo sia stato uno strumento utilissimo sia per me che per l'azienda. Anche se in verità credo abbia bisogno di una modifica sostanziale per funzione su larga scala
Papero: e la modifica che ritengo utile è quella della compensazione economica. Stabilita la possibilità di essere lavoratore a progetto, credo a parità di mansioni dovrei guadagnare una cifra superiore ad un collega con contratto a tempo indeterminato. Soldi da ricavare con un congruo risparmio fiscale
Intendo: tempo indeterminato? Irpef al 33%. Tempo determinato? 10%
Donna Zobeide: su questo concordo, almeno compensi i mancati guadagni del periodo in cui non si lavora
invece ho notato una cosa: se sei a tempo determinato rischi di prendere meno rispetto a chi invece è a tempo indeterminato
Papero:  è lo stesso concetto che applicavo prima. Posto che è un inconfutabile vantaggio per le azienda poter assumere a tempo determinato, è scorretto scaricare interamente la cosa sul lavoratore. Se decidi che l'interesse dell'azienda è da privilegiare, all'istituzione dello strumento devi inserire un bilanciamento x il lavoratore. Per la maternità: posto che è da difendere il diritto ad avere figli, non puoi scaricare il peso sul datore di lavoro
Papero:  nella mia esperienza (solo nella mia, non vuole essere un modello) senza contratto a tempo determinato quel lavoro non lo avrei mai avuto
perché non ero qualificato, non avevo esperienza
Donna Zobeide:  ma io non sono contraria ai contratti a tempo determinato
ritengo che l'esperienza, soprattutto per un giovane, debba essere fatta... sono contraria a quando il contratto a tempo determinato è l'unico tipo di contratto che puoi avere
ci potrebbero essere aziende che assumono SOLO a tempo determinato, magari rinnovando sempre alle stesse persone, perché? capisco i 18 mesi, anche i 24, ma oltre ha ancora senso?
Papero: saranno casi isolati.... a volte si crede che occupata una sedia si faccia il minimo indispensabile. il lavoro non è un diritto personale a carico di altri. Bisognerebbe lavorare x diventare indispensabili all'azienda. Un'azienda che ogni 12/18 mesi cambia interamente la forza lavoro è un'azienda che non ha bisogno di lavoro specializzato, che non offre lavoro di qualità. Credo siano poche
immagino nei mitici call center sia cosi. Voglio sperare che anche il calle centerista aspiri a lavori + qualificanti
Donna Zobeide:  lo spero proprio.
continua...

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