venerdì 23 settembre 2011

In risposta allo Scrittore Aldo Busi

Assente giustificata Donna Zobeide, va il solatio Papero alla ricerca di interlocutori.

Pubblichiamo di seguito una risposta ad un pregevole intervento dello Scrittore Aldo Busi, pubblicato dai siti dagospia.com e altriabusi.it. Il commento è stato inviato al sito altriabusi, ma non è stato (correttamente) ritenuto idoneo alla pubblicazione. Il povero Papero c'ha messo tanto impegno, indi per cui: venga ricilato in questo misero blog! In tempi di vacche magre non si butta via nulla.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-un-sito-pirata-scodella-i-nomi-di-dieci-nomi-di-politici-omofobi-ma-30068.htm

Mi rivolgo a Lei solo per stima profondissima, ma oggi anche per fastidio alla lettura della Sua riflessione sulla provocazione (cazzata andava bene ugualmente) dell’outing fatta da quei sedicenti anonimi, fin troppo noti.
Busi, davvero Lei è pronto a sposare il termine omofobia? Proprio Lei che ci ha insegnato l’amore intimo per le parole fino ad arrivare al delirio stilistico dei video in dialetto girati da un Suo amico, tale Alangia?
Ci vuol dire che solo per paura si dileggiano e discriminano e insultano e uccidono le persone omosessuali, e peggio ancora si combattono a colpi di legge sacrosante affossate in Parlamento? Per paura? Ma per interesse, per carriera, per ignoranza soprattutto, per faciloneria, per mancanza di Rispetto dell’Altro (questo sì da scrivere maiuscolo)!
Che l’omosessualità non sia un crimine o una devianza o tutte quelle altre becere definizioni che Santa Romana Chiesa e pecoroni adepti usano a giorni alterni, lo si dovrebbe sbattere in faccia anche all’eterosessuale, al casto, all’eunuco o alla nonna scopaiola!
L’omosessualità in sé non abbisogna di alcun riconoscimento legislativo specifico, perché è libertà tutta intera del Cittadino quello che ci importa, e Lei ce lo ha insegnato. Diverso il discorso per il mancato riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, ma i piani van distinti nettamente e non è mai legittimo il vittimismo esagerato e debordante rispetto alla realtà.
Outing? Politica? È vendetta, suvvia! E tanto è orribile come strategia politica, tanto è sublime e umana e piena di sentimento come rappresaglia.
Con ammirazione

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